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La pressione

  • Pubblicato da: Rossella Bassano
  • 2 Marzo 2023
  • Grafologia generale

La pressione traduce il patrimonio energetico dell’individuo. Ognuno di noi ha in dotazione
dell’energia a seconda del suo temperamento costituzionale. Nel corso della vita il nostro
patrimonio energetico può essere intaccato da stress, malattia o traumi.
Intendiamo per pressione, il solco che è più o meno rilasciato dalla penna, sul foglio.

Una “pressione appoggiata”, è quella che penetra il foglio, scavando una terza dimensione
e viene rilevata toccando il foglio al rovescio. La persona in questo caso, è dotata di una
energia vigorosa, di forte vitalità con la capacità di fronteggiare gli avvenimenti della vita,
anziché, subirli.

“In solco” si verifica quando l’appoggio è talmente forte da incrostarsi sul foglio.Talvolta gli
artisti soprattutto pittori o scultori, hanno questo tipo di pressione. Indica una personalit
combattiva, impetuosa con tendenza , tal volta, a prevaricare.
“Leggera” è la pressione che scivola sul foglio, scorre in maniera delicata.Colui che scrive
ha un tipo di energia meno diretta, ma ugualmente dinamica. E’ espressione di una natura
sensibile che ha la capacità intuitiva di mettersi nei panni degli altri, di percepire e capire
ciò che sentono.

“In rilievo,” ossia, quando la scrittura, sia nel tratto ascendente che discendente genera dei
chiaroscuri. Esprime una buona capacità dello scrivente di dosare il proprio capitale
energetico. La persona ha resistenza allo stress, è efficiente e produttiva.

“Acuminata” si verifica quando le finali delle parole appaiono lanciate o assottigliate.C’è una
buona capacità di reagire agli avventi della vita nel soggetto. Queste caratteristiche
mostrano un atteggiamento poco indulgente nei riguardi dei comportamenti, idee, o
convinzioni altrui, in contrasto con le proprie.

Altre volte invece le finali delle lettere si inspessiscono “a mazza o a clava”. In questo caso
colui che scrive dirige la sua aggressività verso sé stesso.

“A fuso,” è una scrittura che si inspessisce nella zona inferiore della scrittura (la zona degli
istinti).C’è quindi una ricerca di piacere materiale.

L’opposto è la “cuneiforme:” in questo caso c’è un assottigliamento delle lettere nella zona
inferiore. In molti casi, il soggetto, è portato a valutare se stesso con intransigenza.

La pressione “spasmodica” si rileva attraverso una scrittura che presenta grumi di
inchiostro, ingorghi e ripassi frequenti. Quando si verificano queste condizioni, lo scrivente
ha una forte energia che non riesce a canalizzare.

Lo studio della pressione è molto complesso e non può essere effettuato su fotocopie.
Quando la pressione è canalizzata positivamente, esprime il bisogno da parte dello
scrivente di agire, fare, oltre che, la capacità di realizzare progetti di vita. Talvolta, quando è
utilizzata negativamente può essere espressione di forte stress o stanchezza.

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